pubblicato il24/06/2015 10:31:15 sezione
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Se amate i buoni vini rossi italiani non potete non conoscere il Sangiovese, un uvaggio fra i più diffusi del Centro Italia, che con le sue caratteristiche sa rendere unico ogni vino. Il Sangiovese è così diffuso che Giacomo Tachis, uno dei più importanti enologi italiani lo ha così definito:
“Il Sangiovese sta all’Italia come il Cabernet sta alla Francia: sono vini che esprimono un’identità viticola e vinicola di un Paese”.
Anche se non è facile definire la sua zona di origine, vista la grande diffusione di questo vitigno, sembra che il Sangiovese si sia diffuso originariamente in quella zona appenninica fra la Toscana e l’Emilia Romagna dove ancora oggi si coltiva in larghissima quantità. Pur essendo tra i vitigni più coltivati, le notizie sulla sua storia sono molto frammentarie e poco attendibili. Le prime informazioni si hanno solo nel XVI secolo, quando il Soderini, nel lo descrive nel suo trattato “La coltivazione delle viti” dicendo che: “il Sangiocheto o Sangioveto è un vitigno rimarchevole per la sua produttività regolare”. Anche il suo nome non ha origini certe. Secondo alcune voci prende il nome da “San Giovanni” o che sia legato al “sangue di Giove” visto che si crede che quest’uva fosse già conosciuta più di 2000 anni fa e utilizzata anche dagli Etruschi.
Di certo c’è che il Sangiovese ha dato origine ad alcuni tra i vini italiani più conosciuti e amati come il famoso Brunello di Montalcino o il Nobile di Montepulciano, ma le sue uve sono utilizzate in tantissimi vini perché, grazie ai suoi aromi e al suo gusto ben strutturato, riescono a conferire a ogni vino qualcosa di unico.